Gli effetti dell’emergenza sanitaria e del relativo lockdown si sono già fatti sentire.
Secondo l’Osservatorio T6 le esecuzioni sono calate in media del 40% rispetto al 2019. Tuttavia questa situazione è destinata a cambiare a breve.
Il pignoramento è l’atto con il quale determinati beni vengono svincolati per soddisfare il diritto del creditore di rientrare nella disponibilità dell’importo dovuto. L’azione da parte dell’ufficiale giudiziario viene preceduta dall’atto di precetto, che la rende legittima. L’atto di precetto deve essere notificato al debitore e contiene l’intimazione a versare gli importi dovuti entro un certo termine. Se tale scadenza non viene rispettata, l’ufficiale provvede con il pignoramento. Tra l’atto e la messa in atto del pignoramento deve passare un periodo non inferiore a 10 giorni e non superiore a 90 giorni.
Il governo – con l’art. 152 del dl n. 34/2020, decreto Rilancio – ha allungato di altri 45 giorni la sospensione dell’esecuzione dei crediti. Stipendi e pensioni saranno ancora salvi dal pignoramento fino a metà ottobre. Dopo il 15 ottobre riprenderanno tutti gli accertamenti da parte della Agenzia delle Entrate e le ingiunzioni fiscali da parte degli enti locali, oltre alle notifiche delle cartelle di pagamento. Riprenderanno quindi anche le attività di riscossione forzosa degli importi dovuti, in primis quelli decretati in precedenza e poi congelati.
Il Decreto Rilancio ha ampliato a 10 rate non pagate la soglia di tolleranza per far sì che non si perda la possibilità di beneficiare del termine. Una ulteriore notifica al decreto afferma che i soggetti decaduti dalla dilazione – per essere riammessi al piano di rientro – devono saldare tutte le rate scadute. Da metà ottobre, quindi, i debitori potranno essere soggetti alle azioni di recupero da parte dell’agente della riscossione.
Proroga sospensione pignoramento stipendi e pensioni
Il provvedimento del governo prevede il divieto di notificare cartelle di pagamento e di attuare nuove azioni esecutive e cautelari. Ciò riguarda sia i debiti verso l’Agenzia delle entrate (anche quelli scaduti da tempo) che le ingiunzioni da parte degli enti territoriali.
La sospensione si attua sulle somme percepite a titolo di:
- stipendio
- pensione
- cassa integrazione
- indennità es. da licenziamento
Tornano i pignoramenti dal 15 ottobre: cosa non può essere aggredito?
Il blocco delle attività di riscossione ha portato al crollo delle istruzioni delle esecuzioni presso i tribunali. Il 13,45% delle 204mila procedure pendenti presenta un lungo decorso temporale, e con questa situazione probabilmente tale durata temporale finirà per espandersi ulteriormente. Le rate dei pagamenti quindi sono bloccate fino al 15 ottobre 2020, così come i piani di rientro del debito. A novembre però i debitori dovranno riprendere a rimborsare le rate mensili, senza interessi o ripercussioni sul piano di delazione applicato.
Ricordiamo che il limite di pignoramento di stipendio e di pensione ammonta a un quinto dell’importo mensile al netto di imposte, assegni familiari, contributi ecc.
Il conto corrente è aggredibile per il valore che eccede il limite del triplo dell’importo dell’assegno sociale per il 2020 (1.379,49 euro, ovvero il triplo di 459,83 euro). I redditi provenienti da attività imprenditoriali invece sono aggredibili totalmente.
In generale, tuttavia, non sono pignorabili i beni necessari al decoro e alla vita dignitosa della persona.
Il Fisco non può comunque pignorare:
- la prima casa (se è l’unico immobile di proprietà, coincide con la residenza ed è adibita a sua abitazione)
- la pensione minima (per un importo pari all’importo dell’assegno sociale X 1,5)
- oggetti di culto
- anello nuziale
- vestiti, biancheria
- commestibili per il mantenimento di un mese del debitore
- strumenti del mestiere del debitore
- animali da compagnia o a fini di assistenza
- mobili dal valore artistico o di antiquariato
- le armi che il debitore ha il diritto a portare per lo svolgimento di un pubblico servizio
- le polizze assicurative
Stralciami continuerà a monitorare la situazione dei pignoramenti dopo il 15 ottobre per offrirti soluzioni di saldo e stralcio adatte alla mutata situazione finanziaria globale.