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Reato di bancarotta: definizione, tipologie e conseguenze penali

Il reato di bancarotta rappresenta una delle conseguenze penali più gravi legate al fallimento imprenditoriale. In alcuni casi, infatti, il dissesto economico non è dovuto solo a crisi di mercato o a una cattiva gestione aziendale, ma può derivare da comportamenti illeciti da parte dell’imprenditore o dell’amministratore.

In questo articolo approfondiremo la definizione di bancarotta, distinguendone le diverse forme e analizzando le sanzioni previste dalla legge.

Reato di bancarotta: in cosa consiste?

Il reato di Bancarotta in passato veniva regolato dalla Legge Fallimentare italiana (Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267), rimasta formalmente in vigore fino al 14 luglio 2022

Ad oggi, questo reato viene regolato dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.lgs. 14/2019), in vigore dal 15 luglio 2022.

Tale decreto punisce i comportamenti illeciti dell’imprenditore o della persona responsabile del dichiarato fallimento imprenditoriale.

Si parla quindi di Bancarotta quando un imprenditore compie atti dolosi o incoscienti volti a sottrarre o nascondere il proprio patrimonio o a favorire alcuni creditori rispetto ad altri.

Nello specifico, la Bancarotta è una particolare forma di reato fallimentare, che si verifica appunto in presenza di un fallimento imprenditoriale, dichiarato nelle sedi legali del Tribunale.

Quali sono i reati fallimentari?

Il reato fallimentare rappresenta quindi una categoria più ampia, dove rientra, oltre alla Bancarotta, l’insieme di tutti i reati legati al fallimento, come:

  • Ricorso abusivo al credito.
  • Omissione delle scritture contabili.
  • Favoreggiamento di alcuni creditori.
  • Falso in bilancio legato al fallimento.
  • Autoriciclaggio dei proventi del fallimento.

Le varie tipologie di Bancarotta

Ritornando alla Bancarotta, ne esistono due tipologie principali:

  1. Bancarotta fraudolenta: quando l’imprenditore agisce con dolo contro i creditori o nasconde, distrugge o sottrae beni o documenti.
  1. Bancarotta semplice: è una forma meno grave, senza dolo, che si riferisce ad una gestione incosciente dell’impresa e della sua contabilità.

In generale, la Bancarotta rientra tra i reati perseguibili penalmente, secondo gli articoli del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.lgs. 14/2019).

La Bancarotta fraudolenta si suddivise a sua volta in 4 sotto-tipologie:

  • Patrimoniale: si verifica quando l’imprenditore sottrae, nasconde o distrugge beni aziendali, talvolta collegandoli a società terze oppure vendendoli a prezzi irrisori con il fine ultimo di non farli risultare nel patrimonio complessivo.
  • Documentale: quando vi è una manomissione delle scritture contabili, con l’intenzione di ostacolare la tracciabilità dei movimenti, tramite falsificazione o omissione.
  • Preferenziale: quando l’imprenditore fallito predilige il pagamento di alcuni creditori, non rispettando il principio di parità di trattamento stabilito per legge.
  • Detta “impropria”: quando il fallimento di un’impresa è causato o aggravato da soggetti diversi dall’imprenditore, che possedevano potere di controllo o gestione dell’attività aziendale, pur non essendone i titolari.

Come viene punita la bancarotta?

Le sanzioni previste per chi commette reato di Bancarotta possono essere sia penali che accessorie.

Nella fattispecie di Bancarotta semplice, senza dolo, la reclusione va da 6 mesi a 2 anni (Art. 322, D.lgs. 14/2019. Fino al 2022: art. 217 della legge fallimentare italiana).

Nel caso di Bancarotta con dolo, quindi fraudolenta, la pena varia in base alla gravità del reato. La sanzione coincide con la reclusione, è regolata dalla Legge fallimentare  e la durata da 1 a 10 anni; nello specifico:

  • Patrimoniale (Art. 323, comma 1), reclusione da 3 a 10 anni.
  • Documentale (Art. 323, comma 2), reclusione da 3 a 10 anni.
  • Preferenziale (Art. 324, D.lgs. 14/2019), reclusione da 1 a 5 anni.
  • Impropria (Art. 325), reclusione da 3 a 10 anni.

Le sanzioni accessorie, invece, sono da considerare più a lungo termine, poiché vanno ad intaccare negativamente il futuro professionale del soggetto coinvolto, ad esempio l’imprenditore o l’amministratore responsabile di reato. Ecco alcune tipologie di sanzioni accessorie diffuse:

  • Incapacità di esercitare uffici direttivi in imprese e società.
  • Interdizione dai pubblici uffici.
  • Incapacità a contrarre con la pubblica amministrazione.

Chi può commettere il reato?

Il reato di Bancarotta, semplice o fraudolenta, può essere commesso da diversi soggetti:

  • dall’imprenditore dichiarato fallito
  • dai soci falliti, altrettanto responsabili
  • dagli amministratori, i sindaci, i direttori generali della società (nel caso di bancarotta “impropria”).

Quando si apre la procedura per Bancarotta?

Il reato di bancarotta è procedibile d’ufficio, non è quindi necessaria una denuncia da parte della persona offesa.

Una volta aperta la procedura di liquidazione giudiziale, il curatore del fallimento può segnalare comportamenti sospetti al pubblico ministero, che potrà procedere con le indagini.

Un elemento fondamentale è la dichiarazione ufficiale di fallimento, senza la quale non si può parlare di Bancarotta.

Che succede se dichiaro bancarotta?

Dichiarare bancarotta significa ammettere di non essere più in grado di far fronte ai propri debiti. In Italia, questo passaggio apre una procedura giudiziaria volta a liquidare il patrimonio del debitore per soddisfare, almeno in parte, i creditori. Se sei un imprenditore, la dichiarazione di fallimento può comportare la perdita della gestione dell’azienda, il blocco dei beni personali e l’intervento di un curatore fallimentare nominato dal tribunale.

Tuttavia, dichiarare bancarotta ha conseguenze legali, patrimoniali e anche penali, soprattutto nei casi di bancarotta fraudolenta o documentazione incompleta. È quindi fondamentale affidarsi a professionisti qualificati, come il team di Stralciami, che oltre a fornire assistenza nelle pratiche di risanamento del debito, offre anche consulenza penale specializzata per tutelarti da ogni rischio legato ai reati fallimentari.