Uomo anziano che risparmia denaro e mette una moneta in un simpatico salvadanaio brillante che si trova sulla scrivania.

Pignoramento pensione: i limiti da conoscere

Il pignoramento della pensione è un tema delicato, particolarmente rilevante per i pensionati che vivono situazioni di difficoltà economica. Conoscere i limiti e le regole relative al pignoramento della pensione è fondamentale per tutelare i propri diritti e garantire un tenore di vita dignitoso.

In questo articolo, esploreremo i principali aspetti legati al pignoramento della pensione, dai limiti di importo pignorabile alle strategie per proteggere i propri risparmi. Scopriremo insieme come affrontare queste situazioni, affinché ogni pensionato possa affrontare le sfide economiche con maggiore serenità.

Cosa si può pignorare ad un pensionato?

Partiamo col dire che i creditori possono pignorare solo la parte della pensione che eccede il minimo vitale, ma non è solo la pensione a poter essere oggetto di pignoramento. Nel caso di un pensionato debitore, possono essere pignorati anche altri beni e conti correnti.

Se il pensionato riceve la pensione su un conto corrente bancario o libretto postale, i creditori possono pignorare l’importo eccedente il minimo vitale direttamente sul conto. Tuttavia, nel caso di somme accreditate più di un mese prima del pignoramento, l’intera somma può essere soggetta a sequestro, salvo la parte destinata al minimo vitale.

In aggiunta, se il pensionato possiede immobili o altri beni di valore, questi possono essere sottoposti a pignoramento. Tuttavia, la prima casa non è pignorabile se è l’unico immobile di proprietà e il pensionato lo utilizza come abitazione principale.

Qual è l’importo della pensione non pignorabile?

Quando si parla di pignoramento della pensione, è importante sapere che la Legge Italiana stabilisce un importo minimo che non può essere toccato. Come accennato nel paragrafo precedente, questo importo, chiamato minimo vitale, garantisce al pensionato una somma sufficiente per mantenere un tenore di vita dignitoso. Il minimo vitale è generalmente pari all’ammontare dell’assegno sociale aumentato della metà, ovvero circa 700-800 euro.

Questa somma non può essere pignorata per nessun motivo, indipendentemente dai debiti del pensionato. Qualsiasi importo al di sotto di questa soglia rimane protetto e non può essere sequestrato dai creditori.

Qual è il limite pignorabile della pensione?

L’importo che supera il minimo vitale è pignorabile, ma con dei limiti.

Infatti, la Legge stabilisce che solo una parte della pensione può essere pignorata. La percentuale massima che può essere pignorata varia in base alla natura del debito

  • Per i debiti di tipo civile, come prestiti o crediti non pagati, la quota massima pignorabile è generalmente il 20% dell’importo eccedente il minimo vitale.
  • Nel caso di debiti fiscali, come le tasse non pagate, la percentuale può variare ma resta comunque soggetta a specifiche limitazioni imposte dall’Agenzia delle Entrate.
  • Per i crediti alimentari, ovvero quando il pensionato deve pagare assegni di mantenimento, la percentuale pignorabile può essere più elevata, in quanto il sostentamento dei familiari ha priorità rispetto ai debiti contratti con terzi.

Cosa fare per non farsi pignorare la pensione?

Prevenire il pignoramento della pensione è possibile adottando alcune strategie utili per tutelarsi. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Gestire i debiti con anticipo: evitare di accumulare debiti e, in caso di difficoltà, cercare di rinegoziare i termini di pagamento con i creditori o le istituzioni finanziarie.
  • Concordare un piano di rientro: spesso è possibile trovare accordi con i creditori prima che venga avviata una procedura di pignoramento.
  • Verificare la pensione accreditata: se la pensione viene accreditata su un conto corrente, è importante monitorare regolarmente gli accrediti e gli eventuali prelievi forzati. In caso di pignoramento, è consigliabile consultare un legale per verificare la correttezza della procedura.
  • Ricorrere al giudice: se ritieni che il pignoramento sia stato eseguito in modo improprio o che l‘importo sequestrato sia superiore ai limiti previsti dalla legge, puoi presentare opposizione presso il tribunale competente. Il giudice può intervenire per annullare o ridurre il pignoramento.