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DL Riscossione Approvato dal Governo: nuove norme e impatti fiscali

Il DL Riscossione, approvato dal Governo italiano il 3 luglio 2024, introduce importanti modifiche al sistema nazionale della riscossione. Questa riforma rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione e l’efficienza del sistema di gestione dei crediti fiscali, in attuazione degli articoli 1 e 18 della Legge n. 111 del 2023. Composto da 19 articoli, il decreto mira a ridisegnare le procedure di riscossione e a migliorare la trasparenza e l’efficacia delle operazioni fiscali.

Quali sono le principali modifiche introdotte?

Il DL Riscossione apporta numerose innovazioni al sistema fiscale italiano, mirate a incrementare l’efficienza e la trasparenza delle operazioni di riscossione.

Le principali modifiche includono la cartolarizzazione dei crediti non recuperati, la possibilità di impugnare il ruolo e la cartella di pagamento, il discarico automatico dei crediti, il riaffidamento dei carichi e nuove regole per la verifica e il controllo delle attività di recupero. Questi cambiamenti puntano a semplificare le procedure e migliorare la gestione dei crediti fiscali. Vediamo più nel dettaglio in che cosa consistono.

Cartolarizzazione dei crediti non recuperati

In primo luogo, il decreto prevede la cartolarizzazione dei crediti non recuperati, ossia la trasformazione dei crediti in titoli negoziabili. Questo processo riguarda crediti non riscossi dal 2000 al 2024. Inoltre, ha l’obiettivo di pulire il magazzino dei crediti non recuperati, che attualmente ammonta a 1.206,6 miliardi di euro.

Impugnabilità del ruolo e della cartella

 Viene introdotta la possibilità di impugnare il ruolo e la cartella di pagamento se non sono stati notificati correttamente. Questa misura aumenta la protezione nei confronti dei contribuenti contro errori amministrativi.

Discarico automatico dei crediti

L’articolo 3 del decreto stabilisce il discarico automatico dei crediti non riscossi al 31 dicembre del quinto anno successivo all’affidamento delle quote all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, a partire dal 1° gennaio 2025.

Riaffidamento dei carichi

L’articolo 5 disciplina il riaffidamento dei carichi. Preveden che l’ente creditore possa gestirli direttamente, affidandoli a soggetti privati o riaffidandoli all’Agenzia delle Entrate-Riscossione per un periodo di due anni.

Verifica e controllo delle attività di recupero

 L’articolo 6 introduce nuove regole per la verifica e il controllo delle attività di recupero dei crediti da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. L’obbiettivo è quello di garantire una maggiore conformità e responsabilità del recupero crediti in base a quanto previsto dalla pianificazione annuale.

Impatti fiscali e organizzativi

Possiamo affermare che questa riforma avrà significativi impatti sia sui contribuenti che sulle amministrazioni fiscali. Per i contribuenti, le nuove norme offriranno maggiore chiarezza e protezione contro errori nella notifica delle cartelle esattoriali. Di conseguenza, le amministrazioni fiscali beneficeranno di procedure più efficienti e trasparenti, che dovrebbero ridurre il carico di lavoro e migliorare la gestione dei crediti non riscossi.

Le prospettive future

L’approvazione del DL Riscossione rappresenta un passo avanti nella riforma del sistema fiscale italiano. La sua implementazione richiederà un’attenta pianificazione e coordinamento tra le diverse amministrazioni coinvolte, ma le aspettative sono di un sistema più efficace e giusto per tutti i contribuenti.

La riforma potrebbe anche portare a un aumento della fiducia dei cittadini nelle istituzioni fiscali, grazie alla maggiore trasparenza e alle nuove tutele introdotte.

Con l’attuazione di queste norme, il Governo spera di affrontare efficacemente le sfide della gestione dei crediti non riscossi e di offrire un servizio migliore ai contribuenti.