Quando nella vita le spese aumentano in proporzione più delle entrate (ad esempio per perdita del lavoro e disgrazie impreviste) sorgono problemi di liquidità, in primis nel fare fronte alle scadenze del mutuo e alle cartelle esattoriali.
Impegni che, se non soddisfatti per più volte di seguito, possono portare i creditori a richiedere al tribunale un decreto ingiuntivo di pignoramento della casa per venderla all’asta e rifarsi così dell’importo dovuto.
Pignoramento immobiliare: cosa comporta
Il pignoramento immobiliare è uno strumento a disposizione dei creditori per rientrare in possesso del loro credito. Costituisce uno dei primi canali a disposizione del creditore per entrare in possesso del proprio credito, a meno che non esista una ipoteca sul bene che conferisca al creditore ipotecario un diritto prioritario.
L’ufficiale giudiziario interviene per bloccare uno o più beni del debitore (pignoramento) privandolo della possibilità di alienarne la proprietà.
Il pignoramento deve essere notificato al debitore e trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, allo scopo di comunicare agli altri creditori l’esistenza del provvedimento.
Dopo il decreto ingiuntivo viene inviato al debitore l’atto di precetto, un’intimazione ad adempiere all’obbligo come da titolo esecutivo e ciò comporta che, in mancanza di adempimento, si proceda all’esecuzione forzata.
La casa viene venduta all’asta per permettere ai creditori di rifarsi, almeno in parte, dell’importo a loro dovuto. Forse potresti pensare che la perdita della casa – già di suo evento traumatico per molte persone – se non altro permette di chiudere una volta per tutte la posizione debitoria e di ricominciare. E invece no!
Dati i continui ribassi di prezzo che si verificano tra un’asta e l’altra, se l’importo del debito è superiore al prezzo raccolto dalla vendita della casa all’asta, il debitore rimane ancora tenuto a corrispondere la differenza sull’importo del debito originario.
In questo caso i creditori possono ancora aggredire i beni del debitore (come il conto corrente, la macchina, TFR, eredità ecc.) e questa situazione gli impedirà di aprire nuovi finanziamenti e carte di credito, poiché verrà registrato come cattivo debitore nella centrale dei rischi.
Il creditore infatti, secondo l’ex art. 2910 CC, ha diritto a ricevere quanto gli è dovuto attraverso la espropriazione dei beni del debitore.
Come evitare il pignoramento della casa con il saldo e stralcio
Lo stralcio immobiliare consiste in un accordo tra debitore e creditori che punta a chiudere una posizione debitoria con il pagamento di un importo inferiore a quello di partenza.
La procedura prende il nome appunto dal fatto che si paga una somma “a stralcio” del debito di partenza, liberando il debitore da ogni obbligo residuo rispetto ai creditori. Per avere validità, l’accordo deve essere redatto in forma scritta.
Perché il saldo e stralcio è un accordo conveniente per tutti?
Potresti pensare che nessuno potrebbe avere la convenienza ad accettare di ricevere meno soldi di quelli ai quali ha diritto. Invece, non è così!
Una casa viene venduta all’asta a un prezzo inferiore di quello di mercato. Se non si trovano acquirenti e l’immobile torna a essere venduto, il suo prezzo di vendita viene ridotto a ogni sessione del 25%. Questo significa che le possibilità dei creditori di ottenere l’intero importo del proprio credito si riducono continuamente all’aumentare del numero di sedute di asta. Pertanto i creditori vedono svalutare progressivamente il loro credito recuperando solo in parte quanto spetta loro.
Il saldo e stralcio permette ai creditori di ottenere rapidamente una somma sicura, senza attendere i lunghi tempi giudiziari, mentre il debitore può chiudere definitivamente la propria posizione debitoria.
Questo anche grazie alla persuasione dei consulenti che riescono a convincere tutti i creditori che il profitto che otterrebbero dalla vendita della casa all’asta non è all’altezza da quello che otterrebbero da un accordo a stralcio tra tutte le parti coinvolte.
I consulenti si occupano innanzitutto di svolgere i controlli presso la cancelleria del tribunale per appurare quanti e quali sono i creditori e il valore dei crediti.
Grazie alla propria esperienza, trattano con tutti i creditori per stabilire la somma che spetta a ognuno per rinunciare alle pretese sul debitore. Dei bravi consulenti riescono a ottenere importanti riduzioni sull’importo di partenza, anche del 50/60%, che rendono l’accordo di saldo e stralcio molto conveniente.
I professionisti del saldo e stralcio immobiliare come Stralciami si occupano di ottenere dai creditori il documento di rinuncia agli atti, che mette il debitore al sicuro di eventuali rivendicazioni future sul credito originario.
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